Siamo un paese per vecchi?

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view post Posted on 13/8/2010, 01:21
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Attore, Sceneggiatore, Regista Cinematografico & Teatrale, Founder www.accademiadisceneggiatura.com

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Inauguriamo questa sezione del forum :)

Stavo ragionando (insieme a Theatremask) su quanto la mentalità di noi Italiani sia ferma ad almeno un secolo indietro!!! Avete notato come nei teatri almeno una volta al mese facciano uno spettacolo di commedia dell'arte? Arlecchino...Pantalone...Pulcinella...pilastri della nostra cultura...ma ora basta!!! Non se ne può più di vederli in scena ogni mese! Per non parlare di Goldoni!!!!! Che gusto ci provano a mettere in scena ogni anno la Locandiera? Non c'è spazio alle idee nuove se si procede di questo passo!!! Ho visto dire di no ad una giovane compagnia teatrale che voleva recitare un loro testo originale e brillante, con la scusa "preferiamo far vedere Arlecchino servitor di due padroni".

Oggi si è iscritto e presentato Yoon Joyce, affermato attore di origini Koreane, e ci ha riportato una sua esperienza tutta italiana, cioè quella di vedere indissolubilmente legata una etnia ad un ruolo fisso all'interno della produzione audiovisiva del nostro Paese. Un Koreano sarà per forza tramutato in Asiato Generico, quindi a Cinese mafioso con la L al posto della R. Possibilmente esperto in arti marziali.
Un marocchino sarà uno spacciatore. E così via.
Sono tutti meccanismi mentali dovuti alla fissazione dell'antico! Un Arlecchino ha sempre precise caratteristiche, un Pantalone sarà sempre burbero, un Capitano sempre innamorato...
Sempre la stessa minestra, e ora siamo pure riusciti a renderla attuale!!!

Bene...dopo questo sfogo..voi che ne pensate? :) aspetto commenti da tanti!
 
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yoon
view post Posted on 13/8/2010, 15:09




Ciao, riporto la mia personalissima esperienza che non vuole assolutamente essere offensiva nei riguardi di nessuno, e premetto che non sto assolutamente asserendo che tutti in Italia la pensino allo stesso modo, bernsì vorrei far riflettere con l'intento di migliorare.
Combatto da anni contro i pregiudizi razziali cercando di lavorare in pellicole che contribuiscano ad abbattere certe barriere mentali che, seppur invisibili, sussistono eccome. Purtroppo nel Belpaese il sottoscritto appartiene a quella che io definisco la "generazione di mezzo", nel senso che ai tempi della mia infanzia in Italia era raro imbattersi in asiatici o africani che non fossero turisti, e non sto ad elencare quanti episodi di razzismo ho affrontato, da quelli verbali a quelli fisici; proprio in quella che ho sempre considerato la mia patria. Per anni ho covato rancore, rabbia e tanta amarezza, finché la recitazione si è rivelata la medicina più efficace. E presto ho capito che poteva anche essere l'arma con cui avrei potuto combattere la mia battaglia tanto privata, quanto professionale. Personalmente non potevo certo prendere a pugni chiunque mi insultasse o deridesse per i miei tratti somatici nell’intento di fargli cambiare idea, ma il cinema poteva essere un potente mezzo per esprimere concetti che arrivassero ai cervelli e ai cuori di un vasto pubblico.
Così il mio più grande desiderio divenne quello di poter contribuire a rendere il nostro cinema maggiormente internazionale ma l’effetto dello stereotipo che incarnava la figura asiatica (cinese o giapponese che fosse, al tempo i coreani erano ancora poco conosciuti) e certe fobie di massa con l’avvento del nuovo ciclo di immigrazioni in ambito sociale, aveva profonde ripercussioni in quello professionale per il sottoscritto, che si vedeva sottoporre ruoli sempre marginali, macchiettistici e svilenti.
Poi ho assistito a grandi cambiamenti nel circuito multimediale, in un lasso di tempo che reputo relativamente lungo, mi riferisco al ruolo che ha prepotentemente acquisito la televisione, ai reality, alle fiction, ma anche alla progressiva irruzione del cinema asiatico in occidente.
I ruoli che recentemente mi sono visto sottoporre si sono fatti più interessanti, ma non basta. Il cinema (e i media) sono lo specchio di una realtà socio-culturale, e in un'Italia che all'alba del 2011 si dice multietnica si continuano a produrre pellicole e fiction in cui i personaggi stranieri rivestono ruoli stereotipati, mentre quelli principali sono esclusivamente italiani, per giunta intenti a narrare vicende spesso molto, troppo italiane. Sorvoliamo i cinepanettoni natalizi e film prettamente commerciali che esisteranno in eterno, vogliamo entrare in un ambito di puro intrattenimento televisivo? Quello che dovrebbe stare maggiormente al passo coi tempi? Avete mai visto un presentatore africano/italiano o cinese/italiano sulle reti ammiraglie? Figuriamoci su quelle locali. O ancora un cantante della stessa tipologia al Festival di Sanremo? Dico, ormai ci saranno bravi cantanti di origine cinese o africana da qualche parte in Italia!!
Bè, il pubblico va istruito a prodotti di qualità. E il governo dovrebbe incentivare la produzione di pellicole in cui personaggi di etnia differente narrano storie alla portata di tutti. Non dimentichiamoci inoltre che all’estero, più spesso di quanto si possa immaginare conoscono l’Italia attraverso i nostri films.
E come torno a ripetere il cinema è lo specchio della società che rappresenta. Una cosa mi ha fatto davvero riflettere. Recentemente ho partecipato ad una trasmissione televisiva in onda su Sky Sport, ovvero il "Gnok Calcio Show", lo ammetto ero saturo di sparatorie, inseguimenti, sangue, e il medesimo epilogo in cui mi arrestavano o alla peggio mi ammazzavano; avevo bisogno di aria fresca, così ho accettato questo ruolo molto comico in cui parlavo in dialetto bergamasco alla moviola della partita di turno. Sa pete che è successo? Ho scoperto con stupore che l'80% dei miei Fan per quel programma era/è Leghista convinto...la cosa prima mi ha shokkato, poi mi ha fatto seriamente riflettere...
 
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view post Posted on 13/8/2010, 15:23
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Attore, Sceneggiatore, Regista Cinematografico & Teatrale, Founder www.accademiadisceneggiatura.com

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Pensa che l'Italia è stat recentemente rappresentata da Baaria. Film tecnicamente perfetto e dalla ottima regia...ma cosa raccontava? Era l'autocelebrazione del regista che riporta sullo schermo quello che ricorda della sua infanzia. Un minimo di storia c'è ma è trascurata per dar spazio alle usanze di quella Sicilia di qualche decennio fa. Un film che ha ricevuto circa un terzo di tutti i contributi statali per il cinema. Un film che non serviva. Di sicuro non serviva farlo così esoso. Un film che fa regredire l'Italia. E stiamo parlando del grande cinema Italiano...
 
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theatermask
view post Posted on 13/8/2010, 15:55




L'italia è in decadenza, e giovani che guardando in dietro credono di guardare in avanti
ce ne sono troppi e non servono, si è vero dal passato si impara tantissimo, ma il passato è solo la base di un futuro solido, ecco l'italia si è fermata alla base, solo noi giovani e chi guarda avanti può cambiare le cose :) mio parere
 
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view post Posted on 15/8/2010, 00:32
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In proposito segnalo questo importante progetto, che è in piena sintonia con la voglia di cambiamento che abbiamo qui dimostrato.

https://actorforum.forumfree.it/?t=50047491
 
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4 replies since 13/8/2010, 01:21   123 views
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